ITINERARI Abruzzo

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ITINERARI dei PARCHI

Gli ITINERARI

Ideati, pedalati, sudati, goduti e descritti da Tommaso Paolini (autore di “Il Paradiso in Bicicletta”), Economista del turismo per professione e ciclista da 15.000 km l’anno per passione, i percorsi che presentiamo in questa piccola guida sono un primo importante assaggio dell’enorme potenziale che il nostro territorio offre all’amante del turismo e dell’attività sportiva su due ruote.  Sei itinerari che hanno il triplice pregio di:

  • poter essere percorsi scegliendo a piacimento come punto di partenza uno dei paesi attraversati o sfiorati dal tracciato;
  • distinguersi per lunghezza e presentare differenti gradi di difficoltà, venendo incontro ai ciclisti alle prime esperienze come alle esigenze di quelli più maturi;
  • attraversare territori tra loro contigui ed essere pertanto, nelle gambe dei ciclisti più esperti che già in parte hanno percorso le vie di questo angolo di regione, facilmente incrociabili, pronti a fare da base per nuovi, originali tracciati.

Gli itinerari sono presentati con una descrizione del percorso affiancata da una cartina del trac- ciato, una legenda delle informazioni essenziali (lunghezza, altimetria, dislivelli) e l’indirizzo per individuare il tracciato sul sito www.openrunner.com. Ogni itinerario è caratterizzato da un colore, che lo distinguerà anche nella segnaletica e nella cartellonistica stradale. All’interno del testo di presentazione si trovano anche indicazioni riguardanti punti di sosta e fontane. Di queste sono segnalate solo le più importanti (per l’ambiente naturale che le ospita o per pregio architettonico), essendo gli itinerari comunque disseminati di fonti d’acqua.

Presentazione

Boschi monumentali custodi di mille leggende, prati freschi di rugiada distesi lungo gli altipiani, valli soleggiate abbracciate dai monti o strette tra costoni rocciosi, valichi che aprono scenari inattesi, fiumi scroscianti di acqua limpida e laghi accesi di riflessi. È l’Abruzzo interno, la regione dei parchi, dove la presenza millenaria dell’uomo è il racconto di un equilibrio armonico con la natura circostante, con un ambiente incontaminato preservatosi nel tempo. È l’Abruzzo delle città d’arte, degli eremi nascosti e dei templi antichi, dell’incanto dei borghi disegnati sulle cime dei monti, sospesi nel tempo e nello spazio: l’Abruzzo delle tradizioni, dei riti che oscillano tra il sacro e il profano, della riscoperta di antichi mestieri. Un territorio dalle tinte cangianti e dai profumi intensi, da respirare a pieni polmoni, incontro ai colori e ai sapori di una regione da esplorare in bicicletta, percorrendo quelle ciclovie naturali che sono le strade di montagna, poco o per nulla trafficate; un reticolo che dalla Valle Peligna alla Subequana, dagli Altipiani Maggiori all’Alto Sangro, alla Marsica più nascosta, passando per quella che un tempo era la Vallis Regia, ci introduce nel cuore dell’Appennino abruzzese, sfiorando e più spesso attra- versando alcuni tra i borghi più suggestivi della regione. Un territorio straordinario, quello del GAL Abruzzo-Italico, per buona parte tutelato da due Parchi Nazionali (il Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise e il Parco Maiella), dal Parco Regionale Sirente- Velino e da numerose riserve e aree protette (le Gole del Sagittario, la Riserva di San Venanzio e quella del monte giro di pedali, cogliendone immagini e suggestioni curva dopo curva. Questa è la formula da cui nascono le “Ciclovie dei Parchi”, l’idea di presentare un angolo d’Abruzzo straordinario dal punto di vista del paesaggio, cornice perfetta per una vacanza su due ruote. Attraverso i sei itinerari proposti, l’amante di un turismo lento potrà assaporare dolcemente ogni sfumatura di un ambiente naturale particolarmente affascinante disseminato di grandi e piccoli borghi dalle storie antiche. Potrà sostare lungo il percorso, visitare centri storici e monumenti, deliziare il palato con i prodotti tipici della tradizione. Un approccio comune a quanti, nella vacanza, cercano l’incontro con l’autenticità dei luoghi, con ambienti accoglienti capaci di raccontarsi, in un felice connubio tra il benessere fisico e i piaceri del gusto. Un’esigenza che incontra i favori anche di chi ama una vacanza all’insegna dell’attività sportiva più sostenuta, con il ciclista più energico che sceglie di affrontare i percorsi d’un fiato, per poi visitare e scoprire i luoghi attraversati, nei momenti (o nei giorni) di pausa tra un’uscita e l’altra. Lungo le sei ciclovie, il ciclista s’immergerà in scenari molto diversi tra loro. Sarà investito dalla ricchezza architettonica di Sulmona; percorrerà lunghi tratti tra casolari, campi coltivati e distese di uliveti, seguirà l’ombra delle torri di Pacentro, incontrerà le deviazioni che, lungo il percorso, indicano la strada di un eremo o di un tempio Italico, a Raiano, a Cansano; aprirà scrigni preziosi come i borghi di Pescocostanzo o Scanno; suderà salite e valichi dai nomi coloriti, raggiungendo Campo di Giove o Bisegna; correrà le miglia che portano a Rocca- raso, poi giù a Castel di Sangro; scruterà nugoli di case arroccate e borghi, Castrovalva, Scontrone, Villalago; aprirà le “porte” del Parco Nazionale da Alfedena o da Ortona dei Marsi; entrerà nel cuore di Villetta Barrea e Pescasseroli; ammirerà Barrea e Civitella Alfedena riflettersi nel lago; scivolerà nella terra degli orsi, da Gioia Vecchio giù ai confini del Fucino, Trasacco, Ortucchio, i boschi di Lecce, poi Collelongo e il verde scuro che stringe Villavallelonga; getterà sguardi furtivi sulle Gole del Sagittario e su quelle dell’Aterno, svicolerà nei centri  storici di Anversa, Goriano, Molina; respirerà la storia di Corfinio, scoprirà le Terre dei Peligni, Pratola, Prezza; costeggerà i vigneti a Vittorito, sfiorerà la sacralità francescana di Castel Vecchio e quella un po’ pagana di Cocullo, devierà per un passaggio a Castel di Ieri, Secinaro, Ateleta. Tutto questo solcando strade vocate a un traffico limitatissimo, in cui a volte l’attenzione e la prudenza hanno maggior utilità nell’incontro con animali selvatici piuttosto che nei rari incroci con le auto. Strade che attraversano faggete, s’infilano  in brevi tratti scavati nella roccia viva, si stringono in gole gorgheggianti, arrancano, si aprono alle valli, si distendono in rettilinei soleggiati su pianure d’alta quota, costeggiano fiumi e laghi, serpeggiano armoniose lungo i pendii. Questa piccola guida sarà la compagna preziosa di una vacanza di certo originale in sella alla propria due ruote. Gli itinerari, fulcro del volume, daranno tutte le indicazioni utili per programmare e affrontare le uscite quotidiane. Un box in chiusura di ogni itinerario presenterà i prodotti tipici che il territorio attraversato propone: un “percorso del gusto” lungo il tracciato appena descritto. Nella seconda parte della guida, la breve presentazione dei paesi attraversati dai percorsi metterà in evidenza le emergenze storiche, architettoniche e ambientali che il territorio ha da offrire. Tradizioni e riti, musei, monumenti, siti archeologici: il racconto di storie millenarie, un invito alla scoperta, al fine di fornire una prima informazione che possa stimo- lare la curiosità del turista. In questa sezione saranno presentati tutti i paesi interni al territorio del GAL Abruzzo-Italico, anche quei pochi che per posizione geografica restano fuori dai circuiti ciclistici presentati ma che, deviando dal tracciato o scegliendo espressamente di visitarli, possono essere raggiunti con facilità in ogni momento della vacanza.

Buona pedalata!

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